Incontro con Roberto Saviano su ” Donne e Mafia”

di | 16 Febbraio 2024

Incontro con Roberto Saviano su “Donne e Mafia” a cura della Fondazione Corriere della Sera. 06 Febbraio 2024

Martedì 6 Febbraio 2024, insegnanti e studenti delle scuole appartenenti alla rete del CPL di Monza e Brianza hanno partecipato in collegamento da remoto all’incontro con Roberto Saviano su “Donne e mafia”, tema molto di attualità e di sicuro interesse.

Gli organizzatori hanno parlato di 40.000 partecipanti fra tutte le scuole di Italia e noi con la nostra rete abbiamo garantito una presenza cospicua. Hanno assistito all’incontro circa 250 studenti per 11 classi, suddivise fra l’ITI Hensemberger di Monza e  i licei:“ Carlo Porta” di Monza , “Elsa Morante” di Limbiate, “Marie Curie” di Meda.

Gli argomenti affrontati da Saviano hanno sicuramente fatto breccia negli animi e nelle menti dei nostri studenti, come abbiamo potuto verificare commentando successivamente l’incontro. Molti sono stati colpiti dalla complessità delle figure femminili nel mondo delle mafie, nel loro essere vittime di quello che Saviano ha definito “il tritacarne simbolico della mafia”, oppure strumenti potenti dello stesso sistema criminale. Ma non sono mancate anche riflessioni specifiche sulla condizione di costante pericolo in cui versa il relatore o apprezzamenti motivati sulle sue capacità di coinvolgere la platea dei partecipanti, prova che gli studenti hanno seguito con partecipazione l’evento. Anche la digressione sull’impatto e il fascino che possano avere le rappresentazioni artistiche (film, serie tv) sugli adolescenti ha colpito e fatto riflettere i partecipanti, di cui riportiamo alcune impressioni che riassumono al meglio la portata dell’evento:

“Ascolterei Saviano per ore senza stancarmi!”

 “Stupisce la calma e la lucidità con cui racconta i vari avvenimenti.”

“Mi ha colpito la storia della donna che ebbe il coraggio di ribellarsi alla sua famiglia mafiosa, ma a cui la stessa madre non diede sostegno.”

“Sono stato impressionato di come Saviano abbia parlato della sua situazione, cioè di dovere essere protetto dai poliziotti. Nonostante tutto il tempo passato non può ancora avere una vita normale.”